Nelle scuole si sta abbandonando la scrittura in corsivo. Troppo complicata? troppo difficili da tradurre certi scarabocchi? semplifichiamoci dunque la vita tanto già i nativi digitali in futuro non avranno più bisogno di conoscere l’antica arte della calligrafia.
Antico è anche il mio mestiere in cui le mani sono lo strumento per tagliare e modellare le tessere di pietra per creare un disegno ma anche per scrivere…un omaggio ai balloon dei fumetti ed in questo caso alla scelta di certi editori di continuare ad inserire manualmente i testi che accompagnano le vignette.
Innovazione e tradizione possono e devono convivere!
Condivido pienamente.
La scrittura manuale ha un carattere artigianale come l’arte del mosaico, sono entrambi un patrimonio esclusivamente umano.
Le dita costruiscono le lettere, non si limitano a cliccarle sulla tastiera.
L’occhio segue la mano, il pensiero è collegato all’azione.
Scrivere a mano accende molte più aree del cervello che il solo digitare, soprattutto quelle senso-motorie, in quanto vi è una maggiore partecipazione fisica.
Gli strumenti digitali sono importanti e migliorano la qualità della nostra vita nella misura in cui sappiamo utilizzarli e non lasciamo che siano loro ad utilizzare noi.
Per uno sviluppo completo e funzionale del bambino (e dell’adulto che diventerà) è fondamentale salvaguardare l’insegnamento e l’uso della scrittura manuale, soprattutto nel periodo dell’età evolutiva, integrandola gradatamente a quella digitale.
Entrambe hanno una loro funzione e apportano ricchezza.
Il rischio di una vita troppo semplificata e comoda è la perdita del contatto con il corpo e l’alienazione dalla realtà.
Credo che l’essere umano si evolve quando è in grado di progredire verso il futuro senza perdere il meglio del passato.
Alessandra Bartolini (grafologa)